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Partito il 30 maggio dalla cattedrale di Canterbury in Inghilterra, zaino sulle spalle, un paio di buone scarpe ai piedi e l’obiettivo di arrivare camminando in Piazza San Pietro a Roma entro il 4 settembre.

 

Perché proprio il 4 settembre? Perché lui si chiama Paolo Bettati, per tutti è “il Betto”, e di mestiere fa l’allenatore.

Il Betto quest’anno ha allenato l’Under 17 del Rugby Colorno e Noceto, finita la stagione ha deciso di partire e percorrere a piedi tutti gli oltre 2000 chilometri della Via Francigena, una percorso storico, medievale, che attraversa 5 stati: Inghilterra, Francia, Svizzera, Italia e Città del Vaticano. Una via che collega il sud del Regno Unito a Roma, alternando percorsi di ogni tipo, dalla spiaggia alla montagna, passando per sterrati e zone quasi desertiche.

 

Un'impresa non facile anche per un Campione d’Italia come il Betto, chi lo aveva visto giocare lo descrive come un trequarti centro di quelli duri, uno a cui piaceva placcare forte. I suoi placcaggi infatti si sono visti e sentiti allo Stadio Battaglini di Rovigo quando il 18 maggio 2002 il Betto ha alzato al cielo lo scudetto vincendo con la maglia del Rugby Viadana la finale di Super 10 contro il Rugby Calvisano.

 

 

Quando ha fretta mantiene una media di 8 minuti al chilometro mentre a passo normale un chilometro lo percorre in 10 minuti, in compagnia delle volte ma spesso da solo, gustandosi gli incredibili paesaggi.

 

“In un’ora faccio circa 6 km. Al giorno? Dipende dalle tappe, alcune volte faccio 30 km, altri 20, sono arrivato anche a 50 km in un solo giorno. Tutto dipende da dove riesco a trovare da dormire” ci racconta Paolo Bettati.

“Mi faccio fare un timbro in ognuno dei paesi della via Francigena, con il timbro dei viaggiatori ho alcuni benefit… Mi accettano in alcuni posti per dormire, ma soprattuto a Roma mi daranno il documento della Via Francigena, ciò che attesta questo viaggio”.

“Il mio sogno? Dopo tanta strada mi piacerebbe incontrare il Papa, concludere con il sorriso il mio viaggio e tornare ad allenare i miei ragazzi”.

 

Buon viaggio Betto!