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Ed è arrivato dunque il turno di far parlare Capitano e Man of the match del Petrarca che sabato ha sconfitto in finale il Calvisano 19-11 laureandosi per la 13sima volta Campione d’Italia.

Alberto Saccardo, 32 anni, seconda linea e leder come capitano e leader della rimessa laterale, il “figliol prodigo” dei paovani: dopo l’esordio in prima squadra (20 anni), Saccardo partì alla volta di Roma, poi Cavalieri Prato e quindi a Mogliano, prima di tornare all’ovile della Guizza.

“Oggi si corona il sogno di tanti ragazzi, che come me sono cresciuti in questa società, idolatrando la prima squadra e venendo spesso da bambini a fare i raccattapalle al Plebiscito” racconta Saccardo da Il Mattino di Padova. “Rispetto all'anno scorso abbiamo trovato una serenità e una consapevolezza superiori, che ci hanno permesso di fare il salto di qualità” ammette il capitano dei Neri.

Un emozionato, felice e umiile Andrea Menniti Ippolito commenta quel calcio che di fatto ha portato il Petrarca oltre il gap (+8), quel drop da 42 metri nei minuti finali. “Sentivo tanta responsabilità, ma so di essere cresciuto tanto sul piano mentale”. Quel drop da 40 metri? “Me la sono sentita, stavamo facendo fatica ad avanzare e loro si erano appena portati sotto il break. Così li abbiamo costretti a dover cercare ancora la meta e in quel momento ho sentito che era fatta”.

 

Foto Alfio Guarise