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Statistiche impietose, specialmente in difesa, tre cartellini gialli, il bonus conquistato dai nostri avversari dopo mezzora danno la stura alla peggior sconfitta mai subita con la Scozia. Si è chiuso mestamente il Sei Nazioni 2021, il più indigesto degli ultime deludenti stagioni, con l'ennesima batosta che porta il la striscia negativa degli Azzurri nel torneo a trentadue partite.

 

E' un momento difficilissimo, di profonda crisi per l'Italia del rugby, che solo un attento lavoro di ricostruzione potrà risollevare. Lo stesso neo presidente federale, Marzio Innocenti, ha sentito il bisogno di esprimere vicinanza alla Nazionale del ct Franco Smith, condividendone la frustrazione e le colpe di questa disfatta, insieme a tutto il movimento ovale italiano, per portare un barlume di speranza e di fiducia nel lavoro quotidiano – oltre a una programmazione migliore, a tutti i livelli, non solo per l'apice del movimento - indispensabile per tentare di risalire la china.

 

E dire che nei primi cinque minuti di gioco a Murrayfield, l'Italia trascinata da un capitan Bigi motivato e trascinante, ha fatto vedere tutto ciò che vorremmo ammirare sempre dai nostri paladini. Soprattutto mostrandosi squadra, compatta e determinata. Come uno splendido cortometraggio però l'emozione è terminata velocemente lasciando il posto ad un film straziante, lungo e drammatico con venature horror, a partire dalla prima meta di Van Der Merwe, quella del 12-7, in cui si è perso il conto dei placcaggi sbagliati a partire dai loro 22.

 

Oltre alla meta iniziale restano pochi lampi di orgoglio, come quel placcaggio brutalmente puntuale e devastante di Ioane su Graham, i recuperi palla a terra di Lamaro, i buoni riflessi del ritrovato Ruzza, qualche riciclo con avanzamento sull'asse, un paio di incursioni di Varney. Siano presi come esempi di standard a cui puntare, a cui adeguarsi presto al netto delle competenze di ruolo e delle abilità tecniche di ognuno.

 

Le pagelle.

 

Padovani. Un paio di errori gravi al placcaggio, da cui subiamo meta, un calcio di spostamento fuori calibro, che regala touche sul punto di battuta, e tanta sofferenza nel gestire una linea arretrata costantemente messa in crisi e battuta. Voto 4,5

Bellini. Prova a creare qualche dubbio alla difesa scozzese ma senza fortuna mentre in difesa è costretto a navigare spesso per gestire il soprannumero avversario, finendo regolarmente assorbito e superato al largo. Voto 5

Brex. Un passo indietro rispetto alle ultime prestazioni, non esaltanti ma tutto sommato apprezzabili. Purtroppo la fragilità al centro del nostro schieramento esterno è evidente ed oltre a ciò sbaglia da guardia sulla meta di Steele. Voto 4,5

Mori. Quel placcaggio in ritardo ma soprattutto a spalla chiusa, del tutto inutile, ci condanna alla prima inferiorità numerica e dà la stura alla vendemmia di mete della Scozia. Voto 4

Ioane. Soffre anche lui, sbagliando più del solito e faticando a trovare spazi, nonostante sia sempre la nostra miglior opzione offensiva. Quel placcaggio magistrale poteva darci la scossa ma è rimasto una voce isolata. Voto  6

Garbisi. Parte male non trovando la touche al primo calcio a favore ma si riscatta poco dopo infilando la difficile trasformazione dalla linea di touche. Costretto ad un match di contenimento, con pochissimo possesso da gestire, viene sostituito ad inizio ripresa. Voto 5

Varney. Come detto, le sue intuizioni offensive rimangono tra le cose migliori viste sabato ed in generale nel Sei Nazioni 2021 degli Azzurri. Il giovane italo-gallese, pur non brillando, è riuscito a giocare con piglio positivo confermandosi un investimento sicuro per la Nazionale. Voto 6

Lamaro. La terza ed ultima sufficienza di giornata è la sua. Andate e rivedere cos'è riuscito a fare in ruck e a contatto, tra palloni scavati in miniera e recuperati, placcaggi a portare indietro e avanzamenti palla in mano, in una situazione assolutamente disperata. Tanto di cappello. Voto 6

Meyer. Partita di sacrificio e un po' in ombra rispetto al suo rendimento abituale, per quanto abbastanza regolare. Non ha colpe particolari se non quella di restare nell'anonimato. Voto 5

Negri. Se con il Galles aveva provato a dare la carica, emergendo dalla mediocrità generale, con la Scozia non è riuscito a ripetersi, anche per la qualità delle terze linee scozzesi capeggiate da un Watson incontenibile. Chiude la partita con un giallo, pagando per tutti dopo falli ripetuti di squadra. Voto 5

Ruzza. Prova fin dall'inizio ad incidere sul match e a conti fatti ruba una touche sui 5 metri, costringe ad un paio di tenuti gli avversari e recupera una palla vagante. Meno positivo in fase offensiva, non arriva alla sufficienza piena anche se il suo è un graditissimo ritorno. Voto 5,5

Cannone. Sgomita e ci mette i fisico come al solito ma senza riuscire ad imporsi. Qualche difficoltà anche in rimessa laterale. Voto 5

Riccioni. Bucato sulla meta del 17-10, pescato a mettere le mani ruck, viene sostituito al 33' del primo tempo senza aver modo di rifarsi. Voto 4

Bigi. Mega nei primi cinque minuti, coraggioso ma impreciso nel resto del match. In touche non tutto fila liscio, commette qualche fallo di troppo nella ripresa e perde smalto anche al placcaggio. Voto 5

Fischetti. Un primo tempo positivo nell'atteggiamento ma viziato da una palla persa importante e da un fallo sciocco in maul. Nella ripresa paga la stanchezza, finendo per subire regolarmente in mischia ordinata. Dispiace dovergli dare un voto così basso: è palese che non andava spremuto come un limone. Forza e coraggio Danilo, nessuna delle due ti manca. Voto 4

 

 

Zilocchi. Prova a mettersi in gioco, andando a cercare recuperi in ruck e lottando molto, purtroppo senza ottenere granché. In spinta subisce insieme ai compagni di reparto: a tempi migliori. Voto 5

Canna. Dentro come regista per Garbisi al quarto d'ora della ripresa, cerca di porre nuovi quesiti alla difesa scozzese che però non si fa abbindolare. In definitiva non incide. Voto 5

Zanon. In campo per 25 minuti, al rientro dopo tre settimane d'infermeria, non emerge del tutto ma si mette in luce salvando una meta su Van Der Merwe, in collaborazione con Brex. Voto 5,5

Mbandà. Venti minuti, con la squadra già condannata, per provare a lasciare un segno. Ci riesce solo dal punto di vista dell'atteggiamento. Voto 5

Lucchesi. Gioca solo dieci minuti, che sarebbero pochi per esprimere un giudizio. Si nota molto però: nel bene recuperando palla in ruck, nel male sbagliando due lanci su tre. Voto 5

Lovotti, Violi e Favretto. Anche per loro solo le briciole ma in questo caso senza sussulti. Alla prossima occasione. SV

 

 

 

 

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