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Il 2007 fu l'anno del boom. Quel 17-37 a Murrayfield aprì l'epoca della rugbymania! Io piccolo ragazzino di 13 anni di un piccolo centro dell'Italia meridionale finalmente sentivo qualche mio coetaneo parlare di rugby, delle regole di questo sport straordinario. Fino ad allora i momenti rugbystici più emozionanti nella mia mente partivano dalla RWC 1999, quelli della semifinale tra Nuova Zelanda e Francia... quando c'era ancora Lomu. Comunque sia il 2007 fu la grande annata del rugby italiano, e con la Rugby World Cup francese alle porte l'interesse della palla ovale era destinato ad aumentare.

All'epoca il Flaminio non ci arrivava a 30.000 spettatori e la media pubblico per il Sei Nazioni dell'Italia si stagliava su 23.000. Nel 2008 le cose iniziano a cambiare: 30,625 spettatori per Italia-Inghilterra e 40,000 spettatori per Italia-Scozia (stadio "allargato" con l'aggiunta di posti nelle curve). Verrebbe da dire che il Flaminio non basta più per il rugby italiano! Negli anni successivi, fino al 2011, la media sale a 30.000 spettatori a partita e il 12 marzo 2011, in occasione di Italia-Francia (22-21), sugli spalti ci si avvicina nuovamente al traguardo dei 40.000 (35.000 spettatori).

Dopo l'approdo all'Olimpico il target della FIR cambia: questo nuovo impianto necessita di un numero maggiore di spettatori e la media non può sottostare certo determinati numeri. Dopo un inizio altalenante il rugby italiano cominicia a guadagnare il suo rispetto in campo internazionale, portando allo stadio una media superiore ai 60,000 spettatori.

Quest'anno però le cose non sono andate per il verso giusto e li dove per quattro anni i risultati sono stati più che decenti, con una media di 60,000 spettatori annui, adesso si è scesi sotto i 50,000: 47,651 per la precisione, di fatto il record in negativo dell'Olimpico. La FIR giustifica a modo suo il risultato: il calendario che non aiuta e gli amanti del divano che hanno preferito seguire l'evento da casa. Certo DMAX ha fatto registrare un dato molto positivo per Italia-Galles: 868,000 telespettatori e uno share del 4.7 %, il miglior risultato per l'emittente targata Discovery, ma da li in poi il dato inizia a scendere e lo testimoniano i 590,000 telespettatori per Italia-Irlanda. I dati televisivi restano positivi, ma di certo non possono giustificare la scarsa affluenza di pubblico all'Olimpico

Il flop di questa edizione è stato annunciato già il mese scorso quando, in occasione di Italia-Galles, il botteghino dell'Olimpico fece registrare un totale di 40,961 spettatori (la maggior parte gallesi). Considerando le due sfide con Irlanda e Francia il risultato è stato uno dei peggiori in assoluto negli ultimi cinque anni; perchè alle spalle di questo insuccesso ci sono tanti fattori: una nazionale incapace di garantire sfide emozionanti, un'Italia che parte sempre battuta in partenza, la politica dei prezzi che non favorisce i tifosi italiani. E, soprattutto, i tifosi italiani che sono stanchi di vedere gli Azzurri perdere.

Per la sfida tra Italia e Irlanda gli spettatori sono stati poco più di 50,000, per Italia-Francia 51,770 (beh è giusto, l'Irlanda e la Francia sono più popolose del Galles).

La FIR sperava di raggiungere almeno le 150.000 presenze. Alla fine il risultato è stato poco inferiore a quello sperato: 142 mila. 

A primo impatto direi che il risultato non può che peggiorare nei prossimi anni. In realtà credo che la risposta negativa del pubblico italiano per ora è figlia degli scarsi successi degli Azzurri e che con una nazionale più competitiva si potrebbe avere un Olimpico quasi sempre pieno (o quasi). Resta da dire che se i problemi della nazionale non saranno risolti resta alto il rischio che queste cifre possano diminuire ancor di più o, peggio ancora, il rischio di trovarsi l'Olimpico con sole presenze straniere!

 

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Foto Alessandra Lazzarotto