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La partita del Sei Nazioni tra Galles e l'Inghilterra in programma a Cardiff questo sabato è stata confermata dopo una riunione tra giocatori e WRU (Welsh Rugby Union, la federazione gallese).

 

Ieri un gruppo di giocatori si sono incontrati con la Welsh Rugby Union e la Professional Game Board per oltre un’ora discutendo sulle problematiche di natura economica che stanno tormentando i nazionali gallesi. In primis è stato raggiunto l’accordo che vedrà la regola delle 60 presenze ridotta a 25, consentendo ai giocatori militanti all'estero di essere convocati per il Galles.

 

Se la partita fosse stata annullata, come minacciato in settimana, il danno economico sarebbe ammantato a quasi 10 milioni di sterline, aggravando la crisi finanziaria nella WRU.

 

I giocatori hanno chiesto alla WRU:

1. Rappresentanza della Wales Rugby Players Association (WRPA) alle riunioni del PRB.

2. La rimozione della controversa regola delle 60 presenze in base alla quale un giocatore che esercita la sua attività al di fuori del paese non può essere convocato a meno che non abbia fatto almeno quel numero di caps.

3. La rimozione dell’accordo del 20% dello stipendio disponibile come bonus.

 

È stato quindi accettato un compromesso, con la regola del cap ridotta (anche se non del tutto eliminata) e la possibilità per giocatori e procuratori di scegliere tra un contratto a tempo determinato o un contratto a tempo determinato e variabile.

Dopo aver annullato martedì l'annuncio della squadra per la terza giornata del Sei Nazioni, l'allenatore Warren Gatland confermerà i 23 convocati per lo scontro con l'Inghilterra nella giornata di oggi.