Finn Russell rompe il silenzio: "Townsend non è l'unico problema, lo è l'ambiente"
In un'intervista al Sunday Times il mediano d'apertura scozzese Finn Russell (49 caps e 144 punti con la Scozia) ha rivelato come si sia scontrato in più occasioni con il capo allenatore della Scozia Gregor Townsend. Il giocatore, durante il ritiro pre Sei Nazioni, è stato allontanato e squalificato dai primi due incontri del torneo per una presunta bevuta in notturna, senza permesso.
Russell ha dichiarato come il primo anno al Racing non sia stato facile, a causa del suo pessimo francese, ma con il tempo le cose sono migliorate. Ha stretto buoni rapporti con l'allenatore dell'attacco Mike Prendergast e con il director of rugby Yannick Nyanga.
"Con loro è nata una relazione molto più personale. Come con Vern Cotter. Quando ci alleniamo e giochiamo, sono i miei allenatori, ma con ciò possiamo fare una buona chiacchierata onesta, come se fossimo amici"
Russel ha così specificato come tutto ciò non è stato possibile con Townsend, con cui si è instaurata una relazione più rigida, che ha portato i due a scontrarsi in più occasioni. Una, in particolare, si sarebbe verificata in occasione dell'intervallo di Inghilterra-Scozia dello scorso Sei Nazioni, quando la sua squadra era sotto per 31-0. Il mediano lamentava l'assenza di un piano di gioco, come faceva il suo ex coach Vern Cotter. Inoltre ha sottolineato come in pochi, tra le file della Scozia, hanno provato mai a sollevare questioni contro il coach dal momento che quasi tutti i giocatori della nazionale hanno sottoscritto un contratto con la SRU.
Infine sono stati chiariti i retroscena sulla presunta bevuta a tarda notte, che avrebbe portato alla sua esclusione dalla rosa:
"A cena i giocatori non potevano bere dopo un certo orario. Sono ragazzi che conosco bene, quindi ho detto: Qual è il problema, ho appena giocato, voglio solo un paio di birre. Faccio parte del gruppo dei leader, ma avevano avuto l'incontro prima che io arrivassi. Non avevo avuto voce in capitolo".
"Ma il problema riguarda l'intero ambiente. Una settimana dopo l'ultimo incontro con l'Inghilterra, dopo la mia 13° partita di fila, i giocatori affiliati alla SRU si sono accordati per avere la settimana libera, mentre io sarei dovuto tornare in Francia per giocare con il Racing. Certe decisioni andrebbero prese insieme".
Foto Pundit Arena
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