x

x

Sala stampa dello Stadio Olimpico gremita per la conferenza stampa post-Irlanda: davanti ai giornalisti italiani ed irlandes Mitch Lamaro e Kieran Crowley analizzano un match che l'Italia ha giocato per larghi tratti alla pari contro la migliore squadra al mondo. Probabilmente un risultato in linea con quello visto due settimane fa a Twickenham, con gli Azzurri che hanno affrontato gli irlandesi a viso aperto e senza timori.

 

Kieran Crowley, c.t. Italia "Vorrei cominciare dicendo che di sicuro abbiamo pagato molto caro un atteggiamento non corretto nel primo quarto. In particolare abbiamo coinvolto troppi giocatori nel breakdown, con conseguenze sulla qualità difensiva all’esterno, e questo mi spiace molto perché è stato qualcosa su cui abbiamo lavorato molto preparando la partita".

"Un giocatore come Varney è prezioso per questa squadra, non mi interessano le polemiche eventuali sui social che lo riguardano, crediamo fortemente nel suo valore ed anche oggi ha eseguito benissimo il piano di gioco che avevamo concordato, disputando un grande match".

"Il placcaggio al collo su Capuozzo di McCloskey? Cosa posso dire, l’arbitro ha fatto la sua valutazione, posso pensarla a modo mio, ma questo non conta nulla e quindi non ho altro da aggiungere".

"Il rugby a questi livelli è un gioco di dettagli, equilibri sottili che determinano l’andamento dei risultati. Se ho pensato di poter vincere contro la prima nel ranking mondiale? Sì, certo, eravamo in partita e la squadra stava facendo una grande prestazione, ci credevo io come ci credevano i ragazzi in campo".

Michele Lamaro, Capitano Italia: "La fiducia è qualcosa che si crea credendo fortemente in quello che si fa. Noi crediamo nel nostro gioco ed in questo progetto, ogni giocatore ha un ruolo ben preciso nel percorso che ci sta portando a creare la nostra identità: si tratta di un lavoro collettivo, giocatori e staff assieme, e quando tutti ci sentiamo coinvolti e responsabilizzati allo stesso modo".

"Ad un certo punto del match eravamo sotto di 7, sapevamo di poterli riprendere e quello che stavamo facendo in campo era finalizzato a quell’obiettivo, mettendo loro tutta la pressione possibile. Volevamo stare attaccati alla partita fino alla fine, entrando negli ultimi dieci minuti ancora in partita, e così è stato: dobbiamo lavorare di più per limare i dettagli che ancora ci mancano, ma sono davvero orgoglioso di questa squadra".

"L’Italia scende in campo per vincere contro ogni avversario, l’obiettivo è ogni volta sempre e solo produrre la nostra migliore prestazione possibile. Chiaro che contro il Galles la mentalità dovrà essere quella di fare noi la partita, facendo sentire la pressione nostra come squadra e dello Stadio Olimpico come contesto. Oggi abbiamo vissuto emozioni fortissime, il pubblico è stato incredibile e questo sta succedendo perché la squadra sta dando il massimo costruendo un rugby credibile, divertente, solido, con un’identità vera. Stiamo percependo tanto affetto attorno a noi, ma anche tanto rispetto da parte dei tifosi delle altre squadre, per il nostro modo di giocare e di combattere. Vogliamo mostrare al mondo quello di cui siamo capaci, indossando con orgoglio la nostra maglia contro ogni avversario. Purtroppo non si vince solo col cuore, ma quando metti il tuo cuore completamente dentro quello che fai, riesci a toccare punti molto profondi anche in chi ci osserva da fuori, e questo è per me qualcosa di molto importante".

 

A seguire, il turno dell'Irlanda: tanto rispetto e consapevolezza di aver passato un ostacolo più difficile di quanto non racconti il risultato finale.

Andy Farrell, c.t. Irlanda: "Oggi abbiamo giocato un vero test-match, ci siamo dovuti sudare il risultato perché l'Italia ora è una squadra che non molla mai, con un carattere fortissimo, e questo si è visto per tutta la partita. A dire il vero abbiamo dovuto giocare al massimo del nostro potenziale, tirando fuori anche tutto il nostro carattere, per venirne a capo. Faccio i complimenti ai miei ragazzi, non è stato facile. Abbiamo comunque fatto una buona prestazione in difesa, in alcune performance individuali. Le squadre ganno giocato a viso aperto, e ad un certo punto non avevamo certezze sul fatto di riuscire a portare a casa la vittoria. Mi hanno segnalato che sono stato inquadrato più volte mentre mi mangiavo le unghie: beh, non nascondo che un certo nervosismo c'è stato, la partita è stata complicata"

James Ryan, Capitano Irlanda: "Gara dura, una vera battaglia. L'Italia ama giocare la palla, è difensivamente siamo stati molto sollecitati, dobbiamo essere soddisfatti di come è andata, e certamente va sottolineato l'impatto decisivo dei ragazzi che sono entrati dalla panchina, indubbiamente una grande parte di questa vittoria spetta a loro

 

 

 

Tabellino: 3' meta Ryan (0-5), 8' meta Varney tr. Garbisi (7-5), 13' meta Keenan tr. Byrne (7-12), 19' cp. Garbisi (10-12), 22' meta Aki tr. Byrne (10-19), 35' meta Hansen (10-24), 40' meta Bruno tr. Garbisi (17-24), 56' cp. Garbisi (20-24), 65' cp. Byrne (20-27), 71' meta Hansen tr. Byrne (20-34)
Calciatori: 4/4 Paolo Garbisi (Italia), 3/5 Ross Byrne (Irlanda)

Man of the match: Mack Hansen (Irlanda)

 

Italia: 15 Ange Capuozzo, 14 Edoardo Padovani, 13 Juan Ignacio Brex, 12 Tommaso Menoncello, 11 Pierre Bruno, 10 Paolo Garbisi, 9 Stephen Varney, 8 Lorenzo Cannone, 7 Michele Lamaro (c), 6 Sebastian Negri, 5 Federico Ruzza, 4 Niccolò Cannone, 3 Simone Ferrari, 2 Giacomo Nicotera, 1 Danilo Fischetti
Panchina: 16 Luca Bigi, 17 Federico Zani, 18 Marco Riccioni, 19 Edoardo Iachizzi, 20 Giovanni Pettinelli, 21 Alessandro Fusco, 22 Luca Morisi, 23 Tommaso Allan

Irlanda: 15 Hugo Keenan, 14 Mack Hansen, 13 Bundee Aki, 12 Stuart McCloskey, 11 James Lowe, 10 Ross Byrne, 9 Craig Casey, 8 Jack Conan, 7 Josh van der Flier, 6 Caelan Doris, 5 James Ryan (c), 4 Iain Henderson, 3 Finlay Bealham, 2 Ronan Kelleher, 1 Andrew Porter
Panchina: 16 Dan Sheehan, 17 Dave Kilcoyne, 18 Tom O’Toole, 19 Ryan Baird, 20 Peter O’Mahony, 21 Conor Murray, 22 Jack Crowley, 23 Jimmy O’Brien

Stadio Olimpico, Rome
Arbitro: Mike Adamson (Scotland)
Assistenti: Wayne Barnes (England), Craig Evans (Wales)
TMO: Marius Jonker (South Africa)

 

 

Foto Alfio Guarise