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Parole dure del Ct della Nazionale Conor O’Shea quando a mente fredda ha commentato la fine di questo 6 Nazioni dopo la sconfitta con la Scozia per 29-0, un 6 Nazioni dove l’Italia ha perso tutte le partite per il secondo anno consecutivo e ottenuto zero punti in classifica nonostante l’introduzione dei punti di bonus. Le parole di Conor O’Shea e Sergio Parisse dal comunicato FIR:

“Sono un positivo, vedo sempre il bicchiere mezzo pieno. Ma non sono uno stupido, non sto qui a prendere tempo. Ho fiducia in questo gruppo, resto convito che possiamo diventare un’ottima squadra. Ma gli investimenti devono essere fatti nell’interesse esclusivo della Nazionale. E’ l’Italia l’unica cosa che conta. Le decisioni che dovremo prendere faranno male a qualcuno, ma Irlanda, Galles, Scozia hanno fatto scelte difficili per il rugby di club, investito sulle franchigie. E’ facile fare questi cambiamenti, a patto di volerlo. Sarà difficile? Sì, ma è fattibile e deve essere fatto. Qualcuno dovrà mettere il proprio ego da parte nell’interesse della maglia azzurra”.

“E’ molto difficile parlare di una sconfitta come questa, perché non credo che ci siano 29 punti di differenza tra queste due squadre. A metà tempo, sotto per 15-0, potevamo rientrare in partita e nei primi 15-20’ della ripresa abbiamo dominato nel possesso ed in ogni fase del gioco. Ma non abbiamo mai segnato. Il rugby è un gioco dove l’aspetto psicologico è fondamentale, se non segni perdi fiducia ed è quello che ci è successo oggi. Ed è successo perché manca la fiducia, manca l’abitudine: è qui che dobbiamo migliorare, dobbiamo prendere le opportunità quando ci si presentano. Sappiamo dove vogliamo andare ed il gap non è insormontabile” ha aggiunto O’Shea.

“Ringrazio la squadra, ha lavorato incredibilmente duro in questi mesi, ma oggi non hanno attorno a loro il sistema di cui hanno bisogno per giocare in modo equo contro gli avversari. Sta a noi costruire questo sistema attorno a loro”.

Conclude il capitano dell’Italia Sergio Parisse:
“Se si guarda ai risultati è molto difficile vedere gli aspetti positivi, ma da capitano, da atleta che vive questo gruppo dal di dentro, vedo la crescita ed i progressi di questi mesi. Io sono un giocatore che si interroga sempre sulla propria performance, sui propri errori, sugli aspetti del gioco da migliorare. Mi auguro tutti lo facciano.”
“Ora Conor ed il suo staff si incontreranno, faranno le loro valutazioni. Tanti giocatori hanno avuto le loro opportunità, starà ai tecnici valutare con chi continuare a lavorare e chi merita ulteriori opportunità a questo livello”.

 

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