Il nuovo Dpcm non ferma il rugby
Alla vigilia della pubblicazione del nuovo Decreto emanato dal Consiglio dei Ministri c’era un pò di paura, non era chiaro se il rugby fosse incluso tra gli sport di contatto amatoriali. Così non è, quindi il rugby e tutti i campionati della stagione 2020/21 potranno partire regolarmente. Al via il 17 ottobre Coppa Italia e Serie A femminile, il 31 ottobre il TOP10, l’8 novembre la Serie A e dal 15 novembre Serie B e C.
Il rugby infatti rientra negli sport agonistici dilettantistici riconosciuti dal CONI, bisognerà comunque rispettare le normative sanitarie anti covid sia per allenamenti che per le partite. Consentita la presenza del pubblico negli stadi fino a 1000 persone.
Dal Dpcm:
Sport:
Sono vietate tutte le gare, le competizioni e tutte le attività connesse agli sport di contatto aventi carattere amatoriale. Gli sport di contatto sono consentiti, si legge nella bozza del Dpcm, "da parte delle società professionistiche e - a livello sia agonistico che di base - dalle associazioni e società dilettantistiche riconosciute dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato italiano paralimpico (CIP), nel rispetto dei protocolli emanati dalle rispettive Federazioni sportive nazionali, Discipline sportive associate ed enti di promozione sportiva, idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in settori analoghi".
Stadi:
Consentita la presenza di pubblico con una percentuale massima di riempimento del 15% rispetto alla capienza totale e comunque non oltre il numero massimo di 1000 spettatori" all’aperto. Va in ogni caso garantita la distanza di un metro tra un individui e l’altro oltre alla misurazione della febbre all’ingresso. Tali norme possono comunque esser soggette a variazione in base alle ordinanze della regione.
Foto Elena Barbini
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