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«Noi sappiamo la verità su quello che è successo in questo tour. Non so quante delle squadre tra le "top" al mondo avrebbero accettato di fare quello che abbiamo fatto noi: abbiamo affrontato questo tour con tutta l'energia possibile». Queste sono le parole pronunciate dal commissario tecnico dell'Italia Gonzalo Quesada al termine della Summer Series disputate dalla Nazionale a Samoa, Tonga e Giappone. 

Le tre ipotesi

Le parole pronunciate da Gonzalo Quesada hanno suscitato due domande negli appassionati e addetti ai lavori del rugby: a chi sono rivolte? Qual è il messaggio che vogliono veicolare? Le ipotesi fatte nelle ore successive sono state: 
1) Sono rivolte ai Paesi ospitanti, in particolare i primi due, che non hanno predisposto le condizioni logistiche e tecniche a cui sono abituate le nazionali "top", una su tutte l'assenza del Tmo. 
2) Sono rivolte a World Rugby, che ha costretto/destinato l'Italia a un tour così difficoltoso rispetto alle altre squadre di Tier 3) Sono un messaggio interno alla Fir rivolto al presidente Marzio Innocenti, che ha accettato tali condizioni di sfavore per l'Italia nel tour per scopi elettorali a livello internazionale.

Il chiarimento di Innocenti

A dare una risposta è stato lo stesso Innocenti in un video messaggio presidenziale, stile Silvio Berlusconi, con il quale ha commentato l'esito della tourneé sul suo profilo Twitter @MarzioInnocenti - Presidente Federazione italiana Rugby. Queste le sue parole che si possono riferire al tema sollevato dal ct azzurro Quesada: «World Rugby ha chiesto alle squadre di Tier 1 di andare a giocare nelle isole. Nessuno ha accettato. Ha accettato solo l'Italia. Abbiamo giocato senza il Tmo. Abbiamo giocato senza la possibilità di fare i controlli sui traumi cranici. Queste nazioni sono nazioni forti, rugbisticamente importanti, che hanno tanto bisogno di essere aiutate e anche sostenute. Io credo che World Rugby debba continuare a fare giocare i Tier 1 nelle isole, però portando i test match agli standard ai quali siamo abituati».

Il messaggio elettorale

Il messaggio del commissario tecnico Quesada era quindi rivolto a World Rugby e il presidente della Fir l'ha rafforzato, oltre che chiarito. L'Italia è l'unica ad aver accettato di andare a giocare a Samoa e Tonga. Una critica indiretta, senza nominarle, ma esplicita alle altre federazioni e nazionali "top". E una maniera per l'Italia di farsi campagna elettorale, legittima, per raccogliere i voti delle federazioni del Sud Pacifico e di altri Paesi minori per la candidatura di Andrea Rinaldo a presidente di World Rugby, lanciata a questo punto non a caso dal Giappone e dopo essere stata l'unica big ad avere detto sì a un tour a Samoa e Tonga.